Horner indagato: la Red Bull allora non è un paradiso

Chi riteneva noiosa la Formula 1, soprattutto adesso che i motori sono spenti, può anche ripensarci. Pochi giorni dopo il trasferimento del secolo di Hamilton in Ferrari ecco un altro colpo di scena in arrivo dall’Olanda dove il quotidiano De Telegraaf ha raccontato che Christian Horner, il team principal della Red Bull, è finito sotto inchiesta per “comportamenti inappropriati” nell’ambito di una indagine interna del team.

La vittima che accusa Horner sarebbe una dipendente Red Bull. La casa madre ammette l’esistenza di un’inchiesta: “La società ha avviato un’indagine indipendente. L’indagine è già in corso ed è condotta da un legale esterno specializzato. La società prende queste questioni estremamente sul serio e l’indagine sarà completata non appena possibile. Sarebbe inappropriato commentare ulteriormente in questo momento”.

Interpellato da De Telegraaf, Horner ha respinto ogni addebito annunciando querela al quotidiano: “Smentisco categoricamente queste affermazioni”. Vedremo. La serietà della Red Bull non lascia dubbi in proposito. L’inchiesta interna ci racconterà la verità. Certo è strano che nel team vincitutto delle ultime stagioni, in quello che dovrebbe essere un mondo perfetto, succeda questo. D’altra parte che Horner susciti molte gelosie all’interno del team dopo la morte di mister Red Bull è risaputo. Insomma forse siamo solo all’inizio di una guerra interna che potrebbe creare dei problemi al super team.

Una storia che con il passare delle ore ha avuto nuovi sviluppi: la dipendente accusa Horner di averle spedito foto hard… il team gli avrebbe già chiesto le dimissioni. Ma Chris si sta difendendo. Dovrà farlo anche in famiglia…

Horner, 50 anni, ex pilota, marito di Geri Halliwell, la “Ginger Spice” delle Spice Girls (dal 2016) è l’uomo che ha costruito attorno a se la squadra vincente conquistando sette mondiali piloti (4 con Vettel e 3 con Max) e sei Costruttori. Insomma è stato un po’ il re Mida del team, grazie al fatto che ha convinto Adrian Newey ad acettare la sfifa lasciando la McLaren (2006).

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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